Esattamente in questo periodo, 23 anni fa, nell’ormai lontano 1993 la provincia di Siena ed in particolar modo il Chianti Senese e la Val d’Arbia vennero funestati da due gravissime alluvioni. Ad arrecare i più importanti disagi fu in particolar modo quella di venerdì 8 ottobre 1993 che causò il crollo del vecchio Ponte di Pianella costruito nel 1945 dopo i bombardamenti della Seconda guerra Mondiale e storico testimone di ben più grandi e note alluvioni dell’Arbia come quella del 1944 e del 1966 al seguito delle quali rimase integro ed intatto.
Invece, in quell’ autunno terribile, accadde l’inverosimile e alle 17,30 circa di quel venerdì sera il ponte crollò, travolto dall’onda di piena del torrente Arbia, dopo sedici giorni di piogge torrenziali.
Ma andiamo con ordine, facendo una premessa su quell’annata che sino ad oltre il 20 Settembre era stata estremamente siccitosa. Piovve veramente poco sull’ intero territorio provinciale. Basti pensare che alla fine di agosto Siena contava la miseria di 142 mm da inizio anno contro una media storica di circa 400, che solitamente si raggiungono in quel periodo. Nel mio piccolo paesino distante appena 2 km da Pianella, al 31 agosto annoveravo la miseria 147 mm. Ogni corso d’acqua minore era prosciugato da mesi. I fiumi più importanti come la Merse, l’Ombrone e la stessa Arbia erano tanto secchi da assomigliare più che altro a larghi sentieri di bosco, disseminati qua e là di modesti ristagni di acqua putrida ormai privi di ossigeno. Un’ estate desertica che provocò una moria di pesci e di bestiame non indifferente.

Le cronache dell’epoca testimoniano la gravità dell’ accaduto. Ecco cosa scriveva il quotidiano La Nazione datato 17 agosto 1993:
“PESCI MORTI NELLA GORA DI PIANELLA”
Vigili del fuoco al lavoro per ore per portare via centinaia di pesci morti nella gora di Pianella.
I pompieri ieri sono stati impegnati quasi un intero pomeriggio per riuscire a liberare la zona dagli animali morti da qualche giorno per la mancanza di acqua. L’intervento è stato sollecitato anche dalle proteste degli abitanti della piccola frazione di Castelnuovo Berardenga che si lamentavano del rischio inquinamento. Emergenza siccità sempre più grave nell’intera provincia con vigili del fuoco in azione anche per spegnere le decine di incendi divampati in zona.”
Ancora in data Sabato 4 Settembre 1993 sempre La Nazione di Siena scriveva:
“SICCITA’ NEI BOSCHI.GLI ANIMALI MUOIONO”
Si fa ogni giorno più grave l’emergenza siccità nella nostra provincia. Le falde ormai sono quasi inesistenti, i corsi d’acqua ormai sono letteralmente spariti. Per evitare gli sprechi l’amministrazione provinciale lancia un appello alla popolazione perchè venga ridotto sensibilmente l’uso dell’acqua. I primi a sentire gli effetti del terribile periodo di siccità che ricordiamo si protrae dal Febbraio scorso,sono comunque gli animali. Vietata la pesca nei seguenti fiumi e torrenti:Astora,Arbia,Bozzone,Feccia,Foennna,Malena,Riluogo,Rosia,Scheggiolla,Serchia,Serpenna,Seste,Sorra,Staggia,Strolla,Tressa.Anche nei boschi ,oltre agli incendi situazione disastrosa:Sabato e Domenica le guardie dell’ENPA hanno rifornito la zona di Monte Maggio. Migliaia gli animali morti per disidratazione”
Poi, con settembre, arrivarono le prime piogge un po’ più organizzate ma i fiumi rimanevano ancora in secca. Sarà stato forse per questo motivo che alcuni lavori di riparazione ,progettati da tempo sul ponte di Pianella, furono posticipati per mesi ed ebbero inizio soltanto a metà Settembre invece che, seconda logica, nel periodo estivo. Un fatto che in seguito avrebbe causato una coda di polemiche.
Certo è che, anche “Giove Pluvio”, dal 24 Settembre ci mise del suo.
Tutta la pioggia che non era caduta sino ad allora venne concentrata in 16 giorni. Il mio pluviometro, situato a San Giovanni a Cerreto registrò 281,6 mm in quell’ arco temporale. Praticamente 1/3 della pioggia che cade normalmente in un anno. La stazione di Siena Poggio Al Vento fece 150,1 mm, Taverne d’Arbia totalizzò ben 282 mm. Vagliagli, in alto corso dell’Arbia, registrò 217,2 mm, Castellina in Chianti, laddove nasce il Torrente Arbia 250 mm.

I primi temporali, molto intensi, si verificarono fra il 23 ed il 26 Settembre e per lo stato di siccità preesistente provocarono soltanto qualche smottamento. Altre forti piogge ebbero modo di verificarsi fra il 27 Settembre ed il 1 Ottobre e dopo una settimana di relativa tregua la notte fra il 6 ed il 7 Ottobre, un sistema temporalesco di tipo autorigenerante molto intenso fra Taverne d’Arbia e il basso Chianti con maggiore accumulo proprio nella piana delle Cortine(picchi di 130-140 mm in 12 ore) dette luogo ad una prima considerevole piena del fiume Arbia. I danni maggiori si ebbero con il crollo in località Casetta del vecchio ponte sul torrente Malena, esondata sino a 2 metri nei campi e con l’allagamento del borgo delle Taverne d’ Arbia, dovuto in parte all’ esondazione del fiume e in parte ad una cattiva ricezione del sistema fognario. Ma non era finita qua. Le previsioni del tempo dell’epoca presentate alla TV dal compianto e mitico colonnello Baroni, senza smartphone o app da scaricare, prevedevano forti piogge e temporali intensi per la giornata successiva.
Venerdì 8 ottobre, una giornata che rimarrà nella storia del clima del Senese e soprattutto del comune di Castelnuovo Berardenga.
Veniamo alla cronaca. Al mattino un timido sole lasciava ben sperare ma già in mattinata all’ incirca verso le ore 9-10 un furioso temporale scaricò 28 mm nella zona del successivo crollo, con accumuli anche maggiori in alto Chianti a monte del torrente stesso. Ci fu quindi una prima onda di piena non troppo intensa ma sufficiente a far chiudere il ponte per precauzione. Verso l’ora di pranzo uscì di nuovo il sole ma fu la classica quiete prima della tempesta. Dalle 14,30 sino alle 17 ecco un altro temporale devastante. Un classico V-Shaped(sistema semistazionario e autorigenerante riconoscibile dalle immagini satellitari con la forma a V) con “epicentro” ancora una volta fra Gaiole, Radda e Vagliagli. In 3 ore scarse caddero fra i 70 ed 160 mm di acqua. Il mio pluviometro manuale contò a fine giornata ben 108,6 mm il secondo accumulo giornaliero più elevato in 25 anni con ben 80,6 mm caduti in appena 2 ore e mezzo!

I Terreni resi saturi dalla pioggia dei giorni precedenti non ressero più e l’ acqua si riversò nel fiume Arbia che produsse un onda di piena molto consistente. La seconda per importanza, da 25 anni e il povero ponte, già indebolito da lavori non troppo consoni per la stagione, alle 17,30 circa crollò, fra la costernazione di un paese intero accorso in massa, quasi a salutare il trapasso di un vecchio amico.
Ci furono danni e allagamenti un po’ ovunque in provincia di Siena quel giorno ma certamente il tributo maggiore lo pagò il comune di Castelnuovo Berardenga con la “bellezza” di 2 o 3 ponti crollati e ben 5 lesionati in appena 48 ore e disagi grandissimi al traffico sulla SP 408 che si protrassero per i mesi successivi.
Da La Nazione di Siena in data 8 Ottobre 1993:
“EMERGENZA IN VAL D’ARBIA PER LO STRARIPAMENTO DI NUMEROSI CORSI D’ACQUA. LE TAVERNE SOTTO 2 METRI D’ACQUA.
FURGONE TRAVOLTO DALLA PIENA,L’AUTISTA SI E’ SALVATO SALTANDO SUL TETTO. CROLLA UN PONTE,CASE ISOLATE E NEGOZI ALLAGATI”
Ed ancora il giorno successivo:
“UN ALTRO NUBIFRAGIO SCONVOLGE IL SENESE: FIUMI STRARIPATI,PONTI CROLLATI, STRADE BLOCCATE – MALTEMPO INTERI PAESI IN GINOCCHIO.”
La Nazione di Siena di Domenica 10 Ottobre 1993:
“IL MALTEMPO HA CONCESSO UNA TREGUA E RISPUNTA IL SOLE SU UNA PROVINCIA DISASTRATA – DOPO IL DILUVIO ARRIVA LA CONTA DEI DANNI
30 Miliardi per ricostruire i ponti e risistemare la strade,anche i privati attendono.
“CASTELNUOVO COME UN’ ISOLA”
Questo succedeva 23 anni fa all’incirca in questi stessi giorni. Di tempo ne è passato ma poco è stato fatto perché tali fenomeni risultino meno dannosi. Le ultime alluvioni che hanno visto di nuovo la Val D’Arbia attrice protagonista, sia nel 2013 che nel 2015 purtroppo lo dimostrano. Passano gli anni ma continuiamo ad assistere impotenti a questi eventi nefasti.
A cura di Tommaso Martelli