E così, l’ inverno bussò alla porta del Mediterraneo. Nell’ ultima settimana abbiamo avuto la tanto attesa svolta stagionale, di cui avevamo già parlato in un precedente articolo. Un temporaneo indebolimento del flusso zonale ha permesso la discesa di masse d’aria artica verso l’ Italia con ben due/tre impulsi da Islanda/Mare del Nord che ci hanno fatto dimenticare, in fretta e furia, della mitezza delle settimane precedenti. E’ arrivata la prima neve stagionale sull’ Appennino e anche sull’ Amiata, dove il manto supera adesso i 15 centimetri.
In seguito a questo break dal sapore più invernale che autunnale, tuttavia è attesa una decisa ripresa del flusso zonale, un vortice polare nuovamente compatto e quindi, una ritirata verso le alte latitudini delle masse d’aria fredda artica venute a farci visita in questa settimana. Fino a domenica mattina rimarremo alle prese con una circolazione moderatamente fredda, alimentata da un centro depressionario posizionato sul Mar Ionio, poi nel corso della giornata di domenica e ancora più nei giorni successivi, l’ anticiclone delle Azzorre tornerà ad espandersi verso est, riportando stabilità atmosferica e un deciso rialzo delle temperature, avvertibile in modo più sensibile in alta collina e in montagna.

Entrando nel dettaglio, per la giornata di sabato 28 novembre 2015, ci attendiamo un cielo sereno o poco nuvoloso per tutto l’ arco delle ventiquattr’ore, una ventilazione debole di grecale(NE) con temporanei e locali rinforzi. Freddo al mattino e in serata, con locali brinate notturne a valle. Domenica 29 un’altra giornata di bel tempo ma con qualche annuvolamento in più dal pomeriggio. Venti assenti o deboli settentrionali, temperature massime in lieve aumento. Brinate a valle nella notte e al primo mattino. Lunedì 30, ultimo giorno del mese, avremo tempo stabile. Possibile formazione di foschie, nebbie e nubi basse negli strati inferiori dell’ atmosfera. Temperature in aumento, più sensibile su Amiata e in generale oltre i 600-700 metri.
Insomma dopo una breve “sfuriata” che ha portato condizioni di tempo quasi pienamente invernali sulla Toscana centro-meridionale dicembre 2015 inizierà con una nuova fase stabile, anticiclonica e mite per il periodo in essere. Come già sperimentato in novembre, alta pressione in questo periodo dell’ anno non significa per forza bel tempo. Il cielo potrebbe essere prevalentemente grigio, a causa delle nubi basse da martedì 1° dicembre in poi.
Dando uno sguardo alle emissioni modellistiche a lungo termine e considerando un vortice polare al momento compatto, chiuso, che gira in prima armonica su tutti i piani atmosferici, non è al momento in vista una fase di tempo pesantemente invernale verso le nostre zone, anche se, nel fine settimana che anticiperà il ponte dell’ Immacolata, potrebbero tornare correnti un po più fredde.
Una buona notizia per chi non ama particolarmente il freddo intenso, un po’ meno per gli operatori turistici invernali che non potranno contare su nuovi apporti nevosi e non potranno “sparare” neve artificiale nei primi giorni di dicembre.
Osservando le differenze nelle elaborazioni dei principali modelli di calcolo è possibile osservare come anche nel lungo termine sia presente un vortice polare compatto. Tuttavia, esistono alcune differenze sostanziali tra la visione del modello americano GFS e quella del modello europeo ECMWF.

1) GFS. Ondulazione e rientro fresco da NE su Italia
2) ECMWF. Flusso occidentale teso. Vortice polare compatto e alta pressione sull’ Italia
Il primo(1) infatti vede un getto leggermente più ondulato con una migrazione dei massimi altopressori dal Mediterraneo centro-occidentale verso Gran Bretagna e Francia, intorno al 4-5 dicembre. Questo movimento, lascerebbe nuovamente scoperto il Mediterraneo all’ incursione di masse d’aria più fredde da est/nordest, in grado di portare alcuni giorni di temperature più propriamente invernali, ventilazione di grecale in un contesto comunque di tempo asciutto. Per il modello Europeo(2), invece il flusso zonale, inibirebbe questa modesta ondulazione. In concreto avremmo solo un modesto indebolimento della struttura anticiclonica, con infiltrazioni più fresche in quota e un successivo rientro anticiclonico con ripirstino di condizioni di tempo stabile, fermo e complessivamente mite.