L’estate 2015 è alle spalle da una manciata di giorni ed è arrivato il momento di tirare un po’ le somme sulla stagione estiva. La possiamo riassumere in due parole: caldo e temporali, due eventi che non siamo abituati ad associare insieme ed invece sono strettamente collegati. Dicevamo del caldo, con un estate che chiude ampiamente sopra media dal punto di vista termico a Siena, con un +2.57°C dalla media storica riferita al periodo 1970-2000.
Ma sopratutto è stato il mese di Luglio ad essere risultato storico, chiudendo come il Luglio più caldo della storia climatica senese ed in generale della storia climatica italiana con una temperatura media di +27.2°C. Per tornare a vedere certe temperature dobbiamo risalire al Luglio 1950 e 1952 con rispettivamente +27.2°C e +27.1°C. Nonostante il grande caldo non sono stati battuti record storici di temperature massime, che ancora resistono dal lontano Luglio 1983. La causa di questa fortissima ondata calda iniziata negli ultimi giorni di Giugno è da ricercare nella continuo e duraturo stanzionamento molto a nord dell’anticiclone Nord-Africano, che apportava quindi un flusso continuo di aria calda dal Nord Africa verso il bacino del Mediterraneo e la Mitteleuropa. Tutto questo caldo è stato immagazzinato dai nostri mari ( temperature over 30°C dei mari sulle coste Toscane nel mese di Luglio) creando un serbatoio di energia enorme e pronto ad entrare in gioco al primo sbuffo di aria fresca. Qui entra in gioco la nostra seconda parola chiave dell’estate 2015: i temporali, veri padroni dell’ultimo mese estivo. L’enorme energia immagazzinata con il gran caldo di Luglio ha fornito la miccia per la formazioni di forti temporali sulle nostre zone, con colpi di vento e grandine e sopratutto con la formazione il giorno 24 Agosto di un fortissimo temporale autorigenerante tra l’alto grossetano e le vallate della Merse e Arbia nel senese.
Quel temporale è la cartina al tornasole del legame strettissimo che c’è tra caldo e fenomeni temporaleschi violenti e le alluvioni in genere. Senza il primo molto difficilmente sarebbe stata disponibile cosi tanta energia per la formazione di quel temporale autorigenerante e di conseguenza non avremmo avuto un alluvione a cosi poca distanza dall’ultima dell’Ottobre 2013. Non entreremo nel dettaglio di quell’evento ma vorremmo che un concetto fosse ben chiaro, non sono fenomeni estranei alla storia climatica della provincia senese e grossetana. Sopratutto non sono fenomeni esclusivamente dei giorni nostri ( leggersi come stretta conseguenza del GW ), ma ben documentati nel corso dei decenni sulle nostre zone, segno di una tipologia di fenomeno sicuramente non abituale ma nemmeno inusuale.