Il nostro viaggio nel ricordo del febbraio 2012 riparte dalla giornata clou. Quel 1 Febbraio 2012 che rimarrà nella storia meteo senese, ma sopratutto nei cuori di tutti gli appassionati di meteorologia. Specie per i più giovani che non avendo vissuto il gennaio 1985 per la prima volta potevano assaporare un ondata di gelo e neve paragonabile a quelle storiche del secolo scorso. Buona lettura.

MERCOLEDI 1° FEBBRAIO 2012

ORE 1.00

Nevica che è una meraviglia. Il silenzio è irreale fuori dalla finestra di casa mia. Non passa una macchina, se non un gruppo di ragazzi con il quad che si divertono sulla neve, che ormai raggiunge i 10 cm di spessore al suolo. Un mezzo spazzaneve crea dei cumuli piuttosto alti sul bordo strada. La temperatura è ormai sottozero e in pochi minuti l’ asfalto è di nuovo bianco. Vado a letto felice, godendomi gli ultimi fiocchi, già soddisfatto.

ORE 6.00
Suona la sveglia e dal silenzio irreale, ovattato, che percepisco all’esterno della stanza, capisco che non era un sogno! Corro alla finestra ed è tutto bianco, ancora più bianco di come l’ avevo lasciato. La neve adesso sfiora quasi i 15. Gli alberi sono carichi di neve. Si distingue a malapena il marciapiede dalla strada! La nevicata prosegue ad intensità intermittente. Prima è una bufera ventata con fiocchi piccoli, poi la neve sembra calare di intensità ma in mezzo ai fiocchini radi spuntano fiocchi via via più grandi che scendono più dolcemente quando il vento si placa. Rapida colazione e poi esco. I clienti disdicono gli appuntamenti, l’ ufficio rimane chiuso e mi godo la giornata.

 

Ore 8.30
Sono fuori a godermi lo spettacolo. Dopo due ore di neve a intensità variabile, il cielo sembra richiudersi e assume un colore quasi giallo ocra. Forse non è finita qui. La temperatura oscilla attorno allo zero e ad un certo punto vedo sparire tutti i punti di riferimento in lontananza. Case, palazzi, colline. Il vento si calma e tra i fiocchi piccoli e radi spunta qualche fazzoletto. Tempo pochi minuti e una nevicata a larghe falde investe tutta la città! Ogni tanto passa una macchina, dotata di catene, qualche mezzo pubblico e qualche mezzo spazzaneve. La città è presa d’ assalto da ragazzi e ragazze, tanti bambini che creano pupazzi, scivolano coi sacchi neri o fanno semplicemente a pallate. Dentro le mura per la prima volta vedo vie e vicoli completamente ricoperti dalla neve, come nelle foto del ’91 e dell’ 85! Sembra di vivere in un sogno.
L’ altezza del manto nevoso continua a salire a vista d’ occhio e nel giro di un’ora altri 5 cm ricoprono la città!

ORE 10.30

Siamo quasi alla fine. La nevicata inizia man mano a perdere d’intensità. I 20 cm che mancavano da più di 20 anni ormai sono stati superati da un pezzo. In molte zone ci avviciniamo ai 25 cm, localmente di più. Punto senza mezzi termini ai 30 cm. Voglio troppo? Naaaaa…. Non è mai troppa, ma sopratutto quando ricapiterà un occasione del genere? Va sfruttata.

ORE 12.00

Come temevo la nevicata è finita. Lo sapevo ormai da ore, ma la speranza che durasse più del previsto era forte. Il sole fa capolino tra le prime schiarite ed illumina un paesaggio fiabesco. Cominciano ad arrivare messaggi su messaggi: ” a vico alto dicano 28 cm, mentre più giù sotto i 200 mt appena la metà” , chissà se è vero? Non resisto prendo la macchina e parto. Come sempre direzione Montagnola. A farmi compagnia un collega di lavoro, matto come me per la neve.

ORE 14.30

Il viaggio verso Tegoia è una gioia per gli occhi. Neve, neve ovunque.. e tanta.. Nelle zone più basse non si scende sotto i 15 cm ma già a Sovicille siamo agili sopra i 20/22 cm. Fatta la rotonda vicino al vecchio cimitero si sale ancora, non meno di 25 cm. La strada già pulitissima permette di salire verso i 500 mt di Tegoia senza problemi, ma prima facciamo qualche pit stop per misurare il manto nevoso. Eh si, mi sono portato dietro il metro. Piccole pazzie di un meteoappassionato.

ORE 15.00

Arrivati a Tegoia dove ci danno il benvenuto non meno di 35/40 cm lasciamo la macchina al bivio per Cerbaia e via a piedi direzione Molli. La strada sembra un lunghissimo tunnel con le fronde degli alberi che chiusi in una cupola ci accompagnano. Ogni tanto qualche ramo lascia cadere la propria mole di neve su di noi, infradiciandoci tutti. La strada asfaltata lascia spazio a quella sterrata. Le case e l’odore del fumo che esce dai camini lasciano spazio ai boschi di castagni. Qui ancora nessuno ha provato a passare con la macchina. Il silenzio ovattato che stamani sentivo in città è nulla rispetto a questo. La strada inizia a salire e camminare in questo manto di neve inizia ad essere davvero difficoltoso. All’improvviso alle spalle sentiamo un rumore. Qualche temerario sta provando a salire con una jeep ma la neve è troppa, si avanza solo a piedi.

ORE 16.00

Dopo più di un ora di camminata usciamo dal castagneto e i primi prati del poggio di Molli si stagliano davanti a noi. La spessa coltre nevosa copre tutto uniformemente. Ci fermiamo a riprendere fiato e ad ammirare lo spettacolo. Non sarei mai andato via da li, da quei 50 cm di neve che per tanto tempo ho sognato. Ma i minuti corrono e il sole sta calando. Meglio rimettersi in marcia verso la macchina, non prima di essersi rotolati in quel mare bianco e soffice.

ORE 19.00

A casa sotto una bella doccia calda ripenso a questa giornata. Ripenso alle giornate passate chino sul pc a guardare tutti i modelli, da GFS a ECMWF passando anche da GEM O JMA che non si sa mai magari per una volta ci prendono. Ore passate a cercare uno spiraglio per la nevicata perfetta, per quella configurazione che possa finalmente farmi vivere il mio personale gennaio 1985, cosi tanto chiacchierato da chi l’ha vissuto. Ore a sognare ed immaginare. Ora sotto quella doccia calda mi accorgo che anche io lo potrò raccontare. Il mio personale FEBBRAIO 2012.

…… CONTINUA …..

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