Siamo alla fine giunti alle porte di questa terza decade di dicembre 2015, le festività natalizie si avvicinano e aumenta il desiderio di sapere che tempo farà nei prossimi giorni. Il mese in corso, è stato caratterizzato da una prolungata stabilità atmosferica e da temperature decisamente miti se confrontate alle medie storiche del periodo. L’ assenza di precipitazioni e l’ aria ferma stanno portando una moderata siccità al Nord Italia dove, peraltro, l’ assenza della neve naturale ha portato gli operatori del turismo invernale a sparare una notevole quantità di neve artificiale sulle piste.

E’ necessario tornare quindi a parlare della causa di questa particolare configurazione atmosferica che non coinvolge solo l’ Italia, ma gran parte dell’ Europa e in generale tutta la fascia delle medie latitudini dell’ Emisfero settentrionale.
Nei mesi invernali ma già a partire da novembre, il Vortice Polare diventa il protagonista indiscusso delle condizioni atmosferiche del nostro emisfero. Nelle ultime settimane, abbiamo assistito ad un Vortice Polare assai forte, compatto e in costante raffreddamento a partire dai piani stratosferici. Questa situazione si riflette al suolo e nella bassa troposfera, in un grande accumulo di masse d’aria fredda in sede artica e in un forte rinforzo dei venti zonali nella fascia delle medie-alte latitudini, che tende ancora di più ad isolare queste masse gelide sul Polo.
Questi forzi venti zonali(occidentali) smuovono masse d’aria più mite e calda di origine oceanica verso l’ Europa e il Mediterraneo, favorendo la distensione dell’ anticiclone delle Azzorre sui paralleli. Ecco quindi spiegata la lunga fase di stabilità atmosferica che stiamo vivendo. Nella figura sotto sono rappresentate le due situazioni di VP forte e VP debole e la circolazione atmosferica ad esse connessa.

Circolazione atmosferica in condizioni di Vortice Polare forte(sx) e Vortice Polare debole (dx). Fonte NOAA
Circolazione atmosferica in condizioni di Vortice Polare forte(sx) e Vortice Polare debole (dx).
Fonte NOAA

Tutto questo per dire che anche nei prossimi giorni e almeno fino a Santo Stefano questa circolazione atmosferica su vasta scala non subirà scossoni. Il freddo rimarrà confinato in sede polare. Sull’ Italia, l’ anticiclone delle Azzorre la farà da padrone lasciando, di tanto in tanto, spazio a qualche infiltrazione umida di origine atlantica. Fino al 23 dicembre l’ anticiclone sarà alimentato da aria molto mite in quota. Sulla Toscana il tempo rimarrà stabile ma non avremo quasi mai un cielo sereno o poco nuvoloso. Il ristagno di umidità nei bassi strati e un Mar Mediterraneo ancora piuttosto caldo, favoriranno la formazione di nuvolosità locale che tenderà a coprire sovente il cielo.
Quando non saranno le nubi basse, sarà la foschia o la nebbia, grazie alle inversioni termiche. Insomma come abbiamo già imparato ad osservare in queste ultime settimane, alta pressione in dicembre, non è sempre sinonimo di bel tempo. Se poi a questo ci uniamo la presenza di un’ alta concentrazione di polveri sottili nell’ aria, allora ci rendiamo meglio conto di quanto farebbe bene un bel “cambio d’aria”. Tra la Vigilia, Natale e Santo Stefano, potrebbero aver luogo quelle infiltrazioni di aria umida oceanica in grado di apportare qualche pioviggine. In generale quindi sarà un Natale con temperature al di sopra della media, caratterizzato da un cielo spesso grigio per la presenza di nubi basse e foschie. Possibile qualche pioviggine, più probabile proprio tra il 25 e il 26 dicembre.

Circolazione atmosferica prevista per i giorni pre-natalizi. Vortice polare forte, freddo confinato in sede artica e anticiclonico-mite alle medie latitudini.
Circolazione atmosferica prevista per i giorni pre-natalizi. Vortice polare forte, freddo confinato in sede artica e anticiclonico-mite alle medie latitudini.

Stando alle ultime emissioni modellistiche una via d’uscita potrebbe essere imboccata verso la fine del mese. Il flusso zonale potrebbe rallentare in sede atlantica dando modo all’ alla circolazione atmosferica di produrre quegli scambi termici in grado di dar luogo alle ondate di aria fredda verso le nostre latitudini. Si tratta di ipotesi che al momento non raggiungono il 10/20% di probabilità di realizzarsi. Ci aggiorneremo in merito più in là

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here