Per gran parte della prima metà di Novembre si alternarono giornate di maltempo a giornate migliori, in un contesto termico abbastanza mite dominato da venti di Libeccio, ma dopo il 20 le condizioni del tempo andarono peggiorando, e la formazione di profonde depressioni, provocò sulla Toscana l’ arrivo di masse di aria fredda proveniente probabilmente da Nordovest.
Da Lunedì 21 Novembre iniziò un periodo di turbolenze atmosferiche con piogge, temporali, grandinate, forti venti, e la neve, che già copriva le montagne, incominciò a scendere sempre piu in basso, fino praticamente in pianura. La sera del 22 incominciò a nevicare a Siena, la neve cadde ad intermittenza, ma continuò per molte ore, imbiancando la città, e le strade furono coperte da un manto bianco di sei dita, il giorno 23 la temperatura non superò i 5° gradi. Per i cittadini di Siena fu una sorpresa vedere una nevicata così precoce, tanto che il corrispondente del settimanale ” Gazzetta Toscana” scrisse “non vi è alcuno in Siena che ricordi di aver veduto la neve nelle strade nel mese di Novembre”.
Anche Firenze si vestì di bianco, la nevicata del 22/23 Novembre coprì la città di un palmo di neve. Le notti divennero gelide e il termometro delle Limonaie di Boboli registrò, la mattina di Venerdì 25, una temperatura di -7,4°.
Ma la neve non si limitò alle zone interne, ma fece la sua comparsa anche vicino alla costa. Mentre non si hanno notizie dalla Maremma, sappiamo che una breve nevicata interessò Livorno, la città fu flagellata anche da una violenta libecciata nella notte del 24 , accompagnata da pioggia, e da una fortissima grandinata, poco prima di mezzanotte la burrasca spinse un imbarcazione verso la costa, che affondò andando a sbattere contro gli scogli, i sette componenti dell’ equipaggio per fortuna si salvarono.
Quella notte anche Pisa vide la neve la mattina del 23, fu una nevicata modesta che a mezzogiorno si era già sciolta.
Tra il 24 e il 25 Novembre transitò sulla Toscana una depressione e il Libeccio soffiò con grande violenza sulla costa livornese e pisana, mentre nelle due città imperversavano forti temporali, grandinate , con tuoni gagliardi, a Pisa il forte vento provocò danni, i commentatori dell ‘ epoca definiscono quel vento “fierissimo”.

Ma era solo l’ inizio del freddo e della neve. L’ Europa centrale e la Francia erano strette in una morsa di gelo anticipato, e per il freddo fu facile entrare nel Mediterraneo, probabilmente scendendo dalla valle del Rodano e invadendo la Toscana provocando forti nevicate, ben piu intense e abbondanti di quelle che si erano verificate qualche giorno prima.
Nella notte tra Sabato 26 e Domenica 27 un intensa nevicata interessò Pisa, le cronache dell’ epoca dicono che “ne cadde moltissima, e ricoprì non solo i tetti, ma tutto il terreno, e ci si mantenne tutta la giornata”, il freddo aumentò, e la mattina del 29 Novembre alle 8,00 la temperatura era di -2,5°, questo valore fu raggiunto all’ interno dell’ Orto Botanico, in un luogo piuttosto riparato, è quindi probabile che all’ esterno della città si scesi anche a valori inferiori.
Anche per Firenze arrivò la grande nevicata, iniziò alle 2,00 del mattino di Domenica 27, finendo intorno alle 10,00, la neve fu cosi abbondante che si temettero crolli di tettoie e cedimenti di cornicioni. “Quella neve bastò fino al giorno dell’ Immacolata”.
Nei giorni successivi la Toscana, in gran parte coperta di neve, sprofondò nel più crudo gelo invernale, a Firenze la mattina di Mercoledì 30 fu registrata una temperatura di -10,8°, gelarono le sponde dell’ Arno, e nelle campagne si ebbero molti giorni di galaverna.
Anche dalle campagne pisane furono segnalate forti gelate che provocarono danni alle coltivazioni.

 

A cura di Fausto Pagnini con la collaborazione di Luca Parretticorsi per quel che riguarda le informazioni su Firenze

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