Una forte perturbazione, di portata eccezionale e dalle caratteristiche autunnali: una rarità, considerando che siamo proprio nel cuore dell’estate. La regione italiana colpita dalle precipitazioni più abbondanti è proprio la Toscana con cumulate che, localmente, superano addirittura i 200 mm tra l’Amiata e la Valdichiana aretina. Cosa è successo?
DOPO IL CALDO, ARIA FRESCA E UMIDA. MIX PERFETTO PER FORTI TEMPORALI.
Dopo giorni caratterizzati dal predominio dell’anticiclone subtropicale, correnti fresche e umide nord-atlantiche riescono, nella giornata di sabato 27, ad entrare sul bacino del Mediterraneo. In un primo momento si sono attivate correnti sciroccali calde e umide in direzione della nostra regione che hanno fornito l’energia necessaria per l’innesco di temporali molto intensi, già dal pomeriggio, sulla Toscana centrale, con acquazzoni forti che hanno insistito inizialmente tra la Val d’Elsa, il Chianti fiorentino e l’Aretino (fig.1). I nubifragi più violenti hanno interessato Certaldo, Greve in Chianti e proprio Arezzo e le aree a sud della città (Cesa della Chiana la località più colpita).
Tra la sera e la notte l’avvicinamento della saccatura e l’avanzata del fronte freddo dal mare verso la Toscana ha dato nuovamente forza alla linea temporalesca che, traslata di circa 100 km a sudest rispetto al pomeriggio, ha scatenato un nubifragio violentissimo sull’Amiata e, in parte sulla Valdorcia, sulla Valdichiana senese e sul perugino (Fig.2).
IL CASO DI ABBADIA SAN SALVATORE
Ad Abbadia le precipitazioni sono iniziate intorno alle ore 21 con un crescendo dell’intensità della pioggia fino ad avere un picco intorno alle ore 22, quando la stazione meteorologica del CFR ( centro funzionale regionale) ha registrato un picco di 17,2mm in soli 5 minuti. La pioggia ha continuato a cadere, seppur con minor intensità, fino alle ore 1.00 di domenica notte, per un totale finale di 210,7mm. Il fronte freddo in transito tra le ore 3.00 e le ore 5.00 del mattino ha portato nuove precipitazioni di debole/moderata intensità, fino ad un cumulato finale di 239,8mm. Il CFR ha calcolato che i tempi di ritorno per un evento del genere su Abbadia siano superiori ai 50 anni, anche se va detto che la serie storica inizia solamente nel 2010 e nel novembre 2012 ( giorni dell’alluvione in Maremma ) caddero ben 297,8mm in circa 36h.
Molti i danni al paese così come ci racconta Salvatore Quarta, ex presidente dell’Associazione Meteorologica Senese, e buon conoscitore del paese di Abbadia S.Salvatore. “Nel caso di Abbadia si è creata la condizione del famoso combinato disposto tra evento meteorologico e probabile intervento dell’uomo, il fosso di fonte Risola è un canale di scolo accanto al K2 che raccoglie le acque reflue del laghetto verde a monte del paese in prossimità della miniera; ebbene, l’evento meteorologico ha provocato la tracimazione del laghetto verde. Questa tracimazione, di conseguenza, ha avuto ripercussioni sul fosso canali che, non sopportando la mole d’acqua in arrivo, ha riversato verso il paese tutto il contenuto di acqua fango e massi.
La stessa tracimazione ha poi provocato parte dell’esondazione del laghetto presente giù nel paese alle spalle della piscina, con conseguente inondazioni dell’abitato giù a valle di questo.” (fig.3)
Dati pluviometrici rete CFR ( centro funzionale regionale)
Abbadia S.Salvatore 239,8mm * di cui 82,8mm tra le ore 21 e le ore 22 ( 17,2mm in 5 minuti)
Abbadia S.Salvatore Laghetto Verde 153,6mm* ( 37mm in 15 minuti tra le 22 e le 22.15)
Vetta Amiata 161mm* ( 23mm in 15 minuti tra le 22 e le 22.15)