In seguito ad una serie di polemiche che abbiamo letto in merito all’ evento temporalesco del 14 ottobre 2016 ci preme fare un po’ di chiarezza per dare un’ informazione obiettiva e una descrizione più attinente possibile alla realtà dei fatti.
In questo articolo opereremo un confronto tra due eventi temporaleschi che hanno interessato la città di Grosseto negli ultimi mesi. Il primo caso preso in esame è quello del 9 giugno 2016, quando la città fu interessata da un forte temporale(grandinigeno) estremamente localizzato, il secondo caso riguarda invece il peggioramento avvenuto molto più recentemente, in data 14 ottobre, con una dinamica perturbata che ha interessato buona parte dell’ Italia centro-settentrionale .
Partendo dall’ analisi su scala sinottica, scenderemo gradualmente nel dettaglio, andando ad analizzare i due casi su mesoscala e su microscala. Partiamo dal primo in ordine temporale.
EVENTO TEMPORALESCO DI GIOVEDI’ 9 GIUGNO 2016
ANALISI SINOTTICA: Giovedì 9 giugno 2016. In un contesto ancora tardo-primaverile, l’ Italia si trova in una sorta di limbo tra un promontorio anticiclonico di matrice subtropicale che dal Marocco risale verso la Penisola iberica e le estremità occidentali del Mediterraneo. A nordest dell’ Italia troviamo invece una circolazione fresca e instabile più attiva in quota.
Proprio nella notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 un impulso di aria fresca e instabile dall’ Europa centrale aggira le Alpi da ovest in seno al flusso nordoccidentale che scorre sul bordo orientale dell’ alta pressione, tuffandosi sul Mar Ligure.
Un minimo depressionario al suolo di 1008 hPa si forma in prossimità del dito della Corsica per poi attraversare nel corso della giornata il lembo di mare posto tra la costa maremmana e la Corsica stessa, insistendo in quest’area per alcune ore prima di scivolare verso il medio Tirreno in serata.

MESOSCALA: Questo lento spostamento verso sud del minimo di bassa pressione favorisce l’innesco di sistemi temporaleschi sulla Toscana centro-meridionale, dove si osserva una discreta convergenza tra umidi venti da SE e correnti più secche da N.
Sono due i fattori che forniscono maggiore energia al temporale:
- le settimane precedenti sono state caratterizzate da una piovosità superiore alla media sull’ area. Il suolo reso saturo dalle piogge trasferisce umidità nei più bassi strati atmosferici.
- Nella prima parte della giornata di giovedì 9 giugno, mentre su buona parte della regione si osserva della nuvolosità più o meno diffusa, in Maremma il soleggiamento favorisce un maggior riscaldamento del suolo innescando moti convettivi più intensi e quindi la salita verso l’ alto di aria più calda.

MICROSCALA: La cella temporalesca più intensa della giornata si forma proprio sul capoluogo maremmano. I forti moti convettivi che si innescano all’ interno della cella causano un nubifragio di notevole intensità che in poco tempo provoca allagamenti diffusi.
L’evento temporalesco scarica su alcuni quartieri della città circa 80 mm di pioggia in un’ ora (nell’intera giornata registrati 96 mm), dato rilevato dalla stazione meteo del Consorzio Lamma nel centro della città. Il quantitativo di per sé eccezionale ( media piogge a Grosseto in Giugno di 32mm ) è oltremodo interessante in quanto le stazioni meteorologiche vicine a Grosseto (Grosseto Aeroporto e Casotto dei Pescatori) registrano cumulati di pioggia nettamente inferiori(12 e 10 mm).
Da non sottovalutare il fatto che il temporale risulti grandinigeno. Proprio laddove si osservano i disagi maggiori la grandine contribuisce a ostruire le vie di scolo non permettendo all’ acqua di defluire.

Per tutti i dettagli sull’ evento, questo ottimo report a cura del Consorzio Lamma illustra perfettamente l’ evoluzione di quella giornata temporalesca: https://www.lamma.rete.toscana.it/clima/report/eventi/09_giugno_2016.pdf
EVENTO TEMPORALESCO DI VENERDI 14 OTTOBRE 2016
ANALISI SINOTTICA: Venerdì 14 ottobre. Ore mattutine. L’ Italia si ritrova sotto un flusso caldo e umido che risale dal Nord Africa verso l’ Italia centro-settentrionale attraversando da sud verso nord tutto il mar Tirreno. Il transito del fronte caldo, proprio nella notte precedente ha portato già piogge sparse a carattere temporalesco su buona parte della regione. La giornata è decisamente mite e umida a tutte le quote. Su Grosseto, la temperatura raggiunge i 26°C in tarda mattinata ma fa caldo un po’ ovunque. Più ad ovest un fronte freddo avanza imperterrito verso est. L’ impatto dell’ aria più fredda che avanza sul preesistente strato di aria calda solleva quest’ultima verso l’ alto portando la formazione di un esteso fronte temporalesco che corre per centinaia di km lungo una linea N-S

MESOSCALA: Nel pomeriggio il fronte raggiunge la Toscana centro-settentrionale portando un forte peggioramento a carattere temporalesco. Più a sud(da Piombino in giù) il fronte è in ritardo, l’ impatto con la Corsica e la Sardegna settentrionale provoca un rallentamento che tuttavia permette un’ulteriore aumento di energia dei sistemi temporaleschi e una semi-stazionarietà proprio sui mari dell’ Arcipelago Toscano, anche a causa della risalita di un ramo della corrente a getto dal Mar di Sicilia fin verso l’ alto Tirreno. Nel giro di alcune ore numerose celle temporalesche(squall-line) risalgono il mare verso la terraferma portando acquazzoni ripetuti, fulminazioni diffuse e forti raffiche di vento in discesa dalla cella temporalesca.

MICROSCALA: Gli acquazzoni più intensi colpiscono l’ area costiera tra Follonica e Castiglione della Pescaia portando qualche allagamento e l’ abbattimento di alberi in zona Punta Ala. Su Grosseto l’ apice del peggioramento arriva in serata intorno alle ore 19 e le ore 21.
Per la centralina meteorologica del LaMMa cadono 43.4 mm, meno della metà di quanti caddero il 9 giugno. Su altri quartieri della città si registrano oltre 50 mm ma nessuna centralina supera i 60 mm neanche in periferia.
Il tutto nel giro di circa un’ora. Si tratta senza dubbio di un acquazzone violento ma non paragonabile, come forza e intensità a quello del 9 giugno.

CONCLUSIONI
I due eventi in questione differiscono troppo l’ uno dall’ altro per essere messi a paragone. Il primo fu un evento estremamente localizzato ma molto più intenso laddove colpì. Fu inoltre accompagnato da grandine il che lo differenzia ulteriormente dall’ evento del 14 ottobre specie per quel che riguarda i disagi legati al deflusso delle acque. L’ evento temporalesco del 14 ottobre pur molto intenso e pirotecnico si inserisce in un contesto perturbato su scala più vasta. Per il resto i dati pluviometrici parlano da soli e qualsiasi strumentalizzazione e confronto tra i due eventi andrebbe categoricamente evitato, ponendosi su due piani di intensità completamente diversi(il primo con caratteristiche di eccezionalità, il secondo no). Il secondo inoltre è stato un evento decisamente più prevedibile in sede previsionale, il primo no.
Un’ ultima riflessione di carattere generale. Un’ attenta gestione del territorio sia urbano che rurale diventa oggi fondamentale dato che questi eventi sono tipici da sempre delle nostre zone e di certo non solo da pochi anni, anche se, la mutevolezza del clima, ci permette di osservare un aumento del numero di fenomeni micro-alluvionali negli ultimi 10/15 anni e in generale della piovosità nella Toscana centro-meridionale.
Ringraziamo il Consorzio LaMMa, senza il quale questo report non sarebbe stato sufficientemente dettagliato specie per quel che riguarda la parte legata all’ evento del 9 giugno 2016